Indice tesi di laurea: come iniziare a scrivere una tesi nel modo giusto

Nella vita capitano momenti unici e difficilmente ripetibili: la laurea è sicuramente uno di questi.

Probabilmente, se sei arrivato fin qui è perché anche per te, finalmente, è giunta l’opportunità così desiderata e sudata, ovvero il momento di laurearsi.

Ovviamente, prima di poter festeggiare occorre compiere alcuni ultimi, piccoli ma importanti sforzi. I crediti, le faccende burocratiche, gli ultimi esami e… la tesi di laurea.

Scrivere la tesi di laurea è tutt’altro che una passeggiata, ma non è nemmeno impossibile.

L’indice rappresenta una parte assolutamente imprescindibile per la tua tesi.

Infatti, solamente dopo che avrai redatto correttamente l’indice e dopo aver ottenuto il via libera dal tuo relatore, potrai prendere in mano i vari libri della bibliografia e tutte le fonti, per studiarle e utilizzarle per stendere l’elaborato di laurea. La tesi è un documento ufficiale e di grande importanza per un laureando: il tema di una tesi viene discusso assieme a un professore, il cosiddetto docente relatore, il quale ti dovrebbe accompagnare per tutto il tuo percorso, fino alla proclamazione di laurea.

Purtroppo, però, non tutti i relatori sono in grado o hanno intenzione di seguire a fondo gli studenti, quindi anche la stesura dell’indice può rivelarsi problematica. In tal caso, niente paura, entriamo noi in tuo soccorso.

Siamo infatti esperti nel campo universitario e da anni ci occupiamo di andare incontro ai ragazzi che, spesso agli sgoccioli con i tempi, hanno bisogno di un aiuto nella stesura della tesi, nella realizzazione dell’indice oppure in qualsiasi altro aspetto che riguardi la laurea e l’università.

🟠 Indice: breve ed essenziale, ma anche importante

In tutti questi anni di lavoro ci siamo resi conto che, per molti studenti e anche per alcuni docenti, l’indice dev’essere stilato in un secondo momento, come se fosse un accessorio opzionale e di minor importanza.

Questo è del tutto sbagliato, per più ragioni. Anzitutto, si tratta del primo elemento che coloro che aprono la tua tesi si trovano di fronte. La prima impressione, si sa, conta molto, e la tua tesi entrerà nelle mani non solo di amici, parenti, famigliari e colleghi universitari, ma anche (e soprattutto) della commissione di laurea, composta dai docenti che valuteranno il tuo percorso e il tuo lavoro, dandoti poi una valutazione.

Subito dopo la copertina, l’indice spicca in bella vista: realizzarne uno disordinato, confusionario o poco elegante sarebbe davvero un peccato, non trovi?

In secondo luogo, l’indice è il modo migliore per iniziare a scrivere una tesi, e dovrebbe quindi essere il tuo punto di partenza, anche se – perlomeno inizialmente– sotto forma di bozza.

Inoltre, l’indice rappresenta il primo passo per farsi dare dal professore il via libera a redigere i capitoli, per cui rappresenta una sorta di garanzia a che la struttura della tesi sia stata impostata correttamente.

Infine, va anche ricordato che l’indice deve svolgere una funzione ben definita, ovvero permettere a chi si affaccia alla tua tesi di orientarsi. L’indice è come una sorta di glossario che permette all’osservatore di avere una panoramica del tuo lavoro; dev’essere quindi puntuale, schematico e preciso. Al contempo, però, deve rispettare delle regole prestabilite affinché sia efficiente e funzionale. Scopriamo dunque quali sono le tre regole essenziali per realizzare un indice impeccabile.

🟠 Indice tesi perfetto: ecco le tre regole principali

1. Sviluppare argomenti coerenti e funzionali nei confronti del tuo tema di laurea.

Quando si inizia a scrivere l’indice di una tesi, è sempre bene partire dal tema della propria laurea, ovvero dal titolo della tesi che si è scelto assieme al relatore. Si spera che il titolo che tu abbia preso sia di tuo interesse e gradimento, e la prima cosa da fare è quindi quella di sviscerare al meglio il tema, optando per degli argomenti coerenti e funzionali.

Il secondo passo, invece, è quello di ragionare al meglio sulle ragioni che possono portare i professori della commissione, ma anche un qualsiasi lettore, a leggere la tua tesi con il giusto interesse.

La tesi non è un libro, ma un elaborato scientifico o comunque tecnico, persino nei corsi di laurea umanistici è quindi prevista una buona dose di pragmatismo e praticità nella stesura di questo elemento.

Dunque, pensa a quali sono i temi che vorresti analizzare e conoscere se ti imbattessi in una tesi con il tuo stesso titolo; puoi anche aiutarti cercando titoli di tesi simili alle tue, ma attenzione: fare copia-incolla è decisamente illegale!

2. La scelta dei titoli è essenziale: sii chiaro e coinvolgente.

L’indice della propria tesi è importante, come abbiamo ampiamente specificato. Affinché le persone leggano volentieri l’indice e possano spaziare nell’elaborato di laurea da un argomento all’altro, la scelta dei titoli dev’essere prioritaria.

Quando possibile, i titoli andrebbero scelti assieme al relatore. L’indice non è solo l’elenco che riproduce in maniera riassuntiva la struttura totale della tua tesi triennale, magistrale o di dottorato: è anche lo strumento di orientamento fondamentale per chi vuole valutare il tuo lavoro.

Ecco perché la seconda regola, tutt’altro che scontata, è quella di utilizzare sempre titoli non solo accattivanti, ma anche chiari e immediati.

Questa regola dev’essere considerata valida non solo per i capitoli principali, ma anche e soprattutto per le differenti sezioni della tesi. Adottando titoli semplici e non troppo lunghi sia i professori sia eventuali lettori saranno in grado di avere sotto agli occhi una panoramica decisamente completa riguardo ciò che troveranno nello scritto e anche di come il lavoro è stato svolto.

Infine, ricorda sempre che l’indice ha lo scopo importante di fungere da finestra sull’insieme complessivo della struttura dell’elaborato di laurea.

Un consiglio utile è il seguente: se ti trovi sottomano un indice che ritieni essere molto efficiente e funzionale, ma la sua lunghezza è superiore a due pagine, allora potresti evitare d’inserire i sotto-paragrafi. Quando è possibile, infatti, è meglio restare all’interno di una singola facciata, per rendere più efficace e utile l’indice agli occhi del lettore.

3. Disponi l’indice in modo regolare e metodico.

La terza regola per scrivere un indice perfetto è un’indicazione decisamente metodica e tecnica. Un indice dev’essere sempre numerico e in ordine crescente, ovviamente. La numerazione più elegante e pulita possibile è quella che prevede numeri e punti.

Analizziamo un possibile esempio di come potrebbe essere la composizione ottimale di un indice per la tua tesi.

Presupponiamo che il tuo elaborato di laurea sia suddiviso in capitoli, paragrafi primari e sotto-paragrafi secondari.

Ecco, quindi, la struttura migliore di cui puoi usufruire per il tuo indice:

Capitolo 1 Titolo capitolo (numero pagina)
1.1. Titolo primo paragrafo (numero pagina)
1.1.1. Titolo primo sotto-paragrafo (numero pagina)
1.1.2. Titolo secondo sotto-paragrafo (numero pagina)
1.2. Titolo secondo paragrafo (numero pagina)
1.2.1. Titolo sotto-paragrafo (numero pagina)


Seguendo questa regola, l’indice della tua tesi di laurea conterrà sempre al suo interno il titolo dei principali capitoli, che andranno inseriti in grassetto.

Inoltre, dovrai inserire anche il titolo dei vari paragrafi e dei sotto-paragrafi relativi, qualora siano previsti, in modo da sviscerare al meglio il tuo elaborato di laurea.

Paura di non farcela? Rivolgiti a noi!

Speriamo che questa guida ti sia stata il più utile possibile, ma qualora avessi ancora dubbi, domande, perplessità o paure riguardo la stesura dell’indice della tua tesi, non esitare a scriverci tramite il form online! Da parte nostra riceverai un aiuto concreto, professionale e costante, fino al momento della laurea.

Scopri FINALMENTE come scrivere la tua tesi di laurea senza intoppi!

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