Come scrivere la tesi universitaria: guida definitiva

Come scrivere la Tesi Universitaria? Si dice che quando si è sotto tesi si tende a dimagrire… 😱

Una volta si dava la colpa soprattutto all’ansia di dover compiere questo passo così importante; oggi a questo aspetto si sono aggiunti i chilometri che bisogna percorrere regolarmente per trovare i docenti, la bibliografia che non si trova online o nella biblioteca di Dipartimento o, ancora, per andare mille volte in segreteria perché la modulistica online, quando serve, non si trova.

Tutto questo senza tener conto del fatto che chi scrive una tesi universitaria solitamente non lo ha mai fatto prima per cui si trova a scontrarsi con le più classiche domande degli studenti che stanno per chiudere il loro percorso…

ma come si scrive una tesi universitaria? 🤔”

Questa domanda ha numerose risposte, dipende a chi lo chiedi. Noi tendiamo a rispondere che si scrive soprattutto facendo ordine tra quelli che sono gli argomenti da trattare. Creando quindi una sorta di scaletta da seguire durante la stesura.

Quando si crea una struttura, infatti, la scrittura poi viene quasi tutta da sé e si potrà procedere in maniera più rapida. Vediamo quindi quali possono gli aspetti da prendere in considerazione prima d’iniziare la scrittura e, soprattutto, durante.

🟠 Il blocco dello scrittore.

In linea di massima si possono distinguere due differenti tipi di laureandi che si approcciano alla scrittura della loro tesi universitaria: quelli che sembrano dei fiumi in piena e quelli che, invece, sperimentano il famoso blocco dello scrittore.

I primi affrontano la scrittura pieni di entusiasmo, sembrano avere un’elevata creatività che dà loro una spinta unica. Il punto è che non sempre tutto quello che scrivono è corretto o coerente, ma questo è un altro problema. Chi invece si blocca spesso è perché non sa proprio da dove può iniziare.

Dall’introduzione? Dall’indice? Dai ringraziamenti? In questo caso è utile seguire la famosa scaletta di cui si parlava prima.

Naturalmente, la struttura della tesi universitaria andrebbe pianificata con il tuo relatore o con un tutor: se non sono disponibili nel periodo in cui stai iniziando la scrittura puoi rivolgerti a qualche amico più esperto, che saprà darti consigli su come strutturare il tutto, oppure a specialisti del settore come noi, che sapremo indirizzarti sulle impostazioni più adatte al tuo lavoro, indicandoti possibili paragrafi e sotto-paragrafi e consigliandoti su come sviluppare le diverse tematiche.

Ricorda che quando rileggi la prima stesura ti sembrerà sempre manchi qualcosa, che sia scritta male e che non sia quel capolavoro che ti aspettavi.

Sicuramente ci sarà qualcosa da correggere, qualche refuso, qualche spiegazione da inserire o parti superflue da eliminare, ma tutto questo è più che normale. Quindi non scoraggiarti pensando di aver scritto un obbrobrio!

Fai però particolare attenzione al tono di scrittura: si tratta di una tesi di laurea! Quindi se da un lato non deve somigliare a un blog, dall’altro non dovrà neanche essere un lavoro da Premio Nobel.

Cerca di usare una scrittura lineare, evitando le forme passive e limitando quanto più possibile gli avverbi che tendono ad appesantire la fluidità delle frasi. Pensa che Stephen King era solito dire, a proposito dell’uso eccessivo di avverbi negli scritti, “La strada per l’inferno è lastricata di avverbi”.

🟠 Quanto devono essere lunghi i capitoli?

Questa domanda è davvero difficile e, come puoi comprendere, può avere un’unica risposta: dipende. Ricorda però che la lunghezza del capitolo non deve essere un metro di misura della qualità della tua tesi…

Sicuramente avrai dei capitoli più brevi di altri, ma la loro lunghezza deve dipendere solo ed esclusivamente dai contenuti. Se riesci a essere esaustivo allora il tuo capitolo avrà la lunghezza adatta.

Ricorda inoltre che quasi sempre all’interno del tuo lavoro dovranno essere riportati dei grafici, delle tabelle o delle figure. In questo caso è fondamentale fare attenzione: troppe tabelle, infatti, rischiano di appesantire la lettura.

Il consiglio è d’inserire all’interno del capitolo solo una tabella o un grafico dimostrativi e accorpare tutti gli altri in specifiche appendici.

🟠 La bibliografia, questa sconosciuta.

Non so a te, ma quando il mio relatore mi disse che dovevo porre particolare attenzione alla bibliografia io annuii come se mi stesse dicendo la cosa più normale del mondo.

In realtà non avevo idea di cosa fosse e come si scrivesse una bibliografia.

Perché quando leggi un libro di testo o un lavoro scientifico la bibliografia è quella cosa che puntualmente si salta. In realtà si tratta di un elemento fondamentale della tesi di laurea, che permette a chi la legge di comprendere quali informazioni sono tratte da lavori già scritti e quali invece sono il frutto della tua ricerca.

La bibliografia andrebbe scritta subito, aprendo un file specifico da aggiornare ogni volta che si fa riferimento, durante la stesura del proprio testo, a un lavoro altrui. Uno dei più comuni errori che appare negli elaborati di laurea (e non solo) è quello di fare un richiamo bibliografico che, poi, non è presente nella bibliografia finale. Fai attentamente un controllo, al termine del lavoro, per assicurarti di aver riportato in bibliografia tutte le fonti citate nei vari capitoli.

Attenzione poi a ricordare che un riferimento bibliografico o una citazione non rappresentano plagio se vengono correttamente indicati come tali. Per questo motivo se devi riportare parole, frasi o passaggi già scritti da altri, ricorda di usare le virgolette e il corsivo, in modo che sia subito chiaro che si tratta di citazioni. Evidenzia inoltre il lavoro da cui è tratta la citazione e non dimenticare di riportala in bibliografia.

🟠 Introduzione e conclusione.

Sono probabilmente le parti più semplici da scrivere purché ci si dedichi alla fine, quando si ha ben chiaro tutto il lavoro svolto. Iniziare la stesura delle tesi universitarie dall’introduzione, infatti, non è mai molto conveniente visto che spesso non si ha ben chiara quale sarà la struttura finale e, quindi, le considerazioni più importanti da riportare in questa parte.

Si può sicuramente scrivere una bozza introduttiva, che permetterà di definire meglio l’impostazione che si deve dare al lavoro, ma riscriverla una volta completato il tutto offre un doppio vantaggio. Oltre ad scriverla più velocemente perché, come detto, avrai più chiari gli argomenti da introdurre, ti permetterà di collegarla direttamente alle conclusioni, fornendo un filo conduttore tra quello che si intende presentare o dimostrare con il proprio lavoro e quelli che sono i risultati conseguiti.

🟠 Chiedi aiuto a un amico.

Questo aspetto è di primaria importanza quando si scrive per la prima volta una propria opera. Infatti, se da un lato è fondamentale effettuare una lettura critica, dall’altro è inutile negare che la tensione e lo stress possono giocare brutti scherzi e non permettere di vedere errori comuni come la corrispondenza tra soggetto e verbo, una punteggiatura errata, parole straniere scritte in modo sbagliato oppure periodi poco chiari.

Un amico potrà aiutarti in una lettura critica migliore, evidenziandoti i punti poco chiari oltre che gli eventuali errori. Ricorda che la tesi, o un suo estratto, dovranno essere letti da una commissione che, per prima cosa, valuterà se il lavoro è comprensibile. Se non hai persone di fiducia che ti possono dare consigli, puoi rivolgerti a professionisti del settore come noi, che sapremo aiutarti a correggere refusi e a rendere più chiari i periodi scritti in maniera poco comprensibile.

Richiedi un preventivo per i nostri servizi, oppure scarica l’ebook che ti permetterà d’imparare a scrivere la tesi di laurea in 27 minuti!

Scopri FINALMENTE come scrivere la tua tesi di laurea senza intoppi!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

TI PUò
INTERESSARE