Finalmente ci sei, è arrivato il momento: devi laurearti. È stata dura e superare gli esami ha richiesto tanti sforzi e sacrifici, ma sei praticamente arrivato al termine del tuo percorso. Nella tua testa ronzano tanti pensieri, vero? 🤯
Devi pensare agli ultimi esami, ai crediti, al giorno della laurea, organizzare il tutto… ma niente ti preoccupa più della stesura dell’elaborato di laurea. È normale, la tesi di laurea è certamente l’apice della propria carriera universitaria, è il momento in cui si convogliano tutte le proprie conoscenze all’interno di un singolo lavoro, a dimostrazione delle capacità sviluppare negli anni e del sapere acquisito.
Inoltre, la tesi che scriverai sarà letta e osservata, nonché giudicata, da buona parte dei tuoi professori nella commissione d’esame; dovrai esporla davanti alla commissione di laurea, ai parenti, agli amici e persino ai colleghi di università. Nessuno prenderebbe alla leggera questa fase della propria vita, quindi è normale sentirsi confusi, preoccupati e anche un poco spaventati.
Ed è in questi momenti che la mente cerca delle scorciatoie o delle scappatoie: una di queste è copiare tesi già pubblicate oppure libri e testi preesistenti. Brutte notizie, però: copiare la tesi è un reato e potrebbe crearti molti problemi. Se vuoi prendere spunto da testi e lavori esistenti puoi farlo, entro i limiti di legge, ma scopriamo quali sono le 3 regole per non farti scoprire e, anzitutto, cosa accade a chi copia un lavoro di tesi di laurea.
🟠 Plagio della tesi: quali sono le conseguenze?
Se sei prossimo alla laurea e nella tua testa stanca e piena di preoccupazioni si è figurata l’idea di copiare, anche solo parzialmente, un lavoro preesistente, dobbiamo scoraggiarti: è un reato. La pena, per chi copia un lavoro altrui e certificato all’interno del proprio elaborato di laurea, può arrivare fino a un anno di reclusione in carcere e, nel peggiore dei casi, anche alla revoca del titolo.
Inoltre, la pena della reclusione per chi plagia non è mai inferiore ai sei mesi nel momento in cui si ritiene che l’intento fosse conseguito. Infine, sapendo che in aggiunta alla reclusione c’è anche il rischio della pena accessoria che comporta la revoca del titolo di dottore, è davvero sciocco pensare di potersi appropriare di contenuti già pubblicati da altre persone prima di noi.
🟠 Chi verifica se una tesi è frutto di plagio?
Non c’è scampo: infatti, la procedura richiede che il laureando – una volta ultimata la propria tesi – debba inoltrarla sotto forma di file digitale alla propria facoltà. L’università stessa, tramite degli strumenti di analisi antiplagio, avrà il compito di appurare che il lavoro non è copiato o troppo simile a pubblicazioni precedenti. La procedura è nota: l’ateneo infatti deve verificare tramite una comparazione (dettata dalla legge) se il tuo lavoro contiene elementi o testi o immagini presenti in altri lavori.
Dopodiché, ne verifica la percentuale e stima dunque quanto il lavoro è copiato e quanto no. Infine, il relatore (ovvero il professore sotto alla cui supervisione stai scrivendo la tesi) deve verificare come ultima parola se il tuo elaborato di laurea è nato dal tuo lavoro oppure se è frutto di un plagio.
🟠 Come evitare che il proprio elaborato venga ritenuto plagiato: 3 regole
Adesso è chiaro: non puoi copiare una tesi di laurea né inserire al suo interno grandi contenuti già pubblicati. È decisamente rischioso e anche poco corretto!
Per venire in tuo aiuto, però, abbiamo qualcosa d’interessante da proporti: sapevi che esistono almeno 3 modi che ti consentono d’inserire nella tua tesi contenuti o parti di libri/ tesi senza essere accusati di plagio? Scopriamo insieme di cosa stiamo parlando.
Regola numero 1:
Non bisogna mai superare il 15% dei contenuti della tesi con elementi ripresi da fonti terze. Questa è la prima regola: la legge, infatti, parla chiaro e una percentuale di contenuti già esistenti superiore al 15% è considerata plagio. Ovviamente è normale citare lavori altrui nelle tesi: si tratta di una prassi comune che non può essere ignorata; dunque il legislatore ha imposto questo limite massimo, che mai deve essere superato. Quindi il primo consiglio è sicuramente quello di leggere il maggior numero di fonti e rielaborarne il contenuto.
Regola numero 2:
Cita sempre e in maniera scrupolosa tutte le fonti di cui ti servi. La seconda regola per non essere accusati di plagio è proprio questa: cita sempre (e, come tra poco vedremo, in modo corretto) i lavori, le parole, un’idea o una frase che altre persone hanno scritto prima di te. Non importa se le stai utilizzando in maniera diretta oppure indiretta: se nella tua tesi inserisci qualcosa non di tuo, questo deve essere citato.
Non importa se hai trovato le tue informazioni sopra a dei libri, a degli articoli oppure su un sito internet. Inoltre, presta attenzione: non solamente il testo può essere soggetto a un’accusa di plagio. Se non vuoi che la tua tesi sia considerata plagiata, assicurati di citare anche le grafiche, le illustrazioni, gli schemi, le tabelle o le fotografie: devi sempre riportare la loro fonte, se nota.
Infine, un trucco che funziona sempre è che nel momento in cui utilizzi delle parole oppure frasi tratte da fonti terze, queste vanno sempre riportate fra le virgolette, in modo da far capire immediatamente al lettore che si tratta di una citazione e non di frutto del tuo lavoro.
Regola numero 3:
Parafrasare i contenuti e cercare di riformulare i contenuti dando loro un approccio personale. Se vuoi utilizzare un contenuto che ritieni interessante e non puoi citare la fonte, perché ad esempio non è reperibile, esiste la parafrasi. Non devi mai sfruttare dei semplici sinonimi né tanto meno rimescolare le frasi o i vocaboli di un autore, per sfuggire al plagio. Se prendi un contenuto e ne cambi qualche aggettivo o tempo verbale, si tratta di una riscrittura bella e buona e, quindi, è plagio.
L’unico modo per non essere accusati di plagio quando si prende un contenuto altrui (oltre alla citazione, logicamente) è la parafrasi. Per parlare di parafrasi bisogna mettersi in gioco e non copiare: parafrasare vuol dire comprendere in modo profondo il testo di origine e il significato che l’autore ha dato alla fonte d’origine. È necessario padroneggiare realmente il tema e capire che si sta riassumendo un concetto o, se sei particolarmente bravo, che tu lo stia addirittura rielaborando, con significati nuovi oppure – meglio ancora – apportando al testo un valore aggiunto.
🟠 Come scrivere correttamente una tesi: noi siamo l’aiuto più valido
Ora che sai che copiare una tesi di laurea rappresenta un reato di plagio, e che questo comporta delle pene aspre e ben definite, direi che è il caso di pensare a come poter mettere in moto un meccanismo per scrivere in maniera efficiente un elaborato di laurea di successo. Non sai da dove partire? Noi siamo ciò che fa al caso tuo.
Siamo esperti nel settore e da anni aiutiamo gli studenti ad affacciarsi alla stesura di una tesi di laurea. Siamo in grado di aiutarti a riordinare le idee, a dare un senso al lavoro che vuoi realizzare: i servizi che offriamo vanno dall’aiuto alla scrittura alla rilettura dei testi, dalla realizzazione di un indice alla ricerca bibliografica.
Saremo i tuoi alleati anche nell’accertarci che il tuo lavoro venga approvato dal relatore, e ti consiglieremo al meglio affinché il tuo lavoro non venga mai accusato di plagio. Dunque, contattaci per conoscerci e per richiedere un preventivo.