L’assegnazione del titolo della tesi di laurea è uno dei momenti più entusiasmanti del percorso accademico. Hai quasi concluso gli esami, ma sai che già puoi chiedere la tesi e quindi ti affretti perché non vuoi correre il rischio di non laurearti per tempo. Presenti la documentazione, aspetti qualche tempo e poi ti viene comunicato il titolo.
Tutto è pronto, devi solo iniziare a scrivere. E nascono i primi problemi quando il tuo docente ti spiega (se te lo spiega) come deve essere strutturata una tesi, ossia che deve prevedere un’introduzione, una serie di capitoli che riportino la metodologia utilizzata per lo studio, i dati ricavati, l’elaborazione delle informazioni e, infine, le conclusioni.
La tua prima domanda, naturalmente, sarà relativa all’introduzione. Come si fa a scrivere l’introduzione di un lavoro di cui ancora non si conosce nulla? Questa domanda è più che lecita e, infatti, devi ricordare che solitamente l’introduzione non si scrive mai come prima cosa visto che nella maggior parte dei casi non si sa subito di cosa tratterà davvero la propria tesi.
Se hai amici che si sono già laureati puoi chiedere anche a loro: ti diranno che l’introduzione, proprio come le conclusioni, andranno scritte alla fine, quando si ha una piena conoscenza dell’argomento e, quindi, si potrà definire al meglio quali sono le tematiche da introdurre.
Per comprendere tuttavia come va scritta l’introduzione tesi è necessario per prima cosa comprendere di cosa si tratta.
🤔 Che cos’è l’introduzione tesi?
Come ogni lavoro che si rispetti, anche all’interno della tesi deve essere riportata una introduzione, che avrà l’arduo compito di presentare il tuo operato e attirare l’attenzione del lettore. Se è vero che la scrittura della tesi di laurea è complessa e richiede spesso moltissimo tempo, è altrettanto vero che l’introduzione, per quanto molto più ridotta rispetto alla mole di lavoro prevista da tutta la tesi, richiede ugualmente molto tempo.
Non importa se la sua lunghezza è ristretta: un’introduzione tesi deve essere infatti concisa e di facile lettura e pertanto non può essere ampia quanto un capito intero. Tuttavia, proprio perché breve, dovrà essere scritta tenendo conto di una serie di caratteristiche.
All’interno dell’introduzione della tesi dovrai quindi riportare velocemente i motivi per cui verrà affrontato il lavoro, un eventuale studio o comunque punto di partenza e i risultati che si spera di poter raggiungere. Dovranno essere presentati i mezzi di studio, eventuali software di analisi dati, le conoscenze pregresse e quanto possa essere utile a chiarire al meglio le finalità del lavoro.
Puoi facilmente comprendere che quando inizi a scrivere la tua tesi probabilmente non avrai nessuna competenza in alcuni aspetti che dovranno essere trattati e che acquisirai proprio durante la lavorazione. Ecco perché, nonostante si tratti di un’introduzione, non dovrebbe mai essere affrontata prima del completamento della stesura della tesi.
Infatti, solo quando avrai ben chiaro cosa hai scritto nel tuo lavoro potrai presentarlo in maniera adeguata, risultando preciso e sintetico senza dilungarti su aspetti che già sai che verranno approfonditi successivamente all’interno dei diversi capitoli.
✅ Parti da uno schema
Uno degli errori più comuni che viene fatto quando si scrive un’introduzione di tesi è quello di andare a ispirazione, scrivendo come se si trattasse dell’introduzione di un romanzo. In realtà, come abbiamo sottolineato, l’introduzione deve essere esaustiva ma anche breve e concisa.
Per questo motivo la modalità migliore per procedere alla sua stesura è quella di preparare uno schema, in cui verranno definiti gli aspetti principali trattati nel lavoro e che quindi dovranno essere presentati, ossia introdotti, sin da subito.
Nel tuo schema dovrai per prima cosa definire qual è l’ambito della tua ricerca, ossia su cosa verte la tesi e perché è stato selezionato tale argomento. Questo aspetto è di particolare rilevanza, soprattutto se stai trattando un argomento abbastanza comune: se non riesci a sottolineare la diversità del tuo lavoro rispetto a quello di altre ricerche, il rischio è di non riuscire a catturare l’attenzione di chi legge che penserà che si tratti di un altro lavoro copia-incolla.
Dovrai quindi sottolineare come, anche se la tematica scelta è comune, nel tuo caso si starà trattando l’argomento in maniera differente, utilizzando strumenti d’indagine o analisi alternativi oppure partendo da dati nuovi.
Evidenzia subito se la tua tesi di laurea è fatta in collaborazione con qualche altra Università o se è parte di un progetto di ricerca particolare: questo permetterà di sottolineare subito il valore aggiunto del tuo lavoro.
Naturalmente, una volta scritta la tua introduzione dovrai leggerla attentamente e con spirito critico; se hai dubbi sulle tue capacità di sintesi oppure non ami scrivere e quindi non sei sicuro del tuo lavoro, chiedi sempre a un amico o a un famigliare di aiutarti a verificare se tutti i passaggi sono chiari. Se anche chi non è del mestiere riesce a comprendere tutto allora potrai avere la certezza che la tua introduzione è ben scritta.
Può accadere che tu non abbia persone di fiducia in grado di aiutarti: in tal caso può essere una buona soluzione rivolgerti a professionisti del settore che sapranno darti le giuste indicazioni, sottolineando eventuali aspetti poco chiari, tematiche da approfondire meglio e altre da eliminare perché non utili a migliorare la qualità della tua introduzione.
✅ Vai subito al dunque
Come anticipato precedentemente, non devi mai fare l’errore di scrivere un’introduzione di tesi che faccia troppi giri di parole prima di entrare davvero nel vivo dell’argomento. Non essendo un romanzo, ma un elaborato di laurea, devi subito presentare il tuo lavoro.
Non solo: se riesci a trovare una frase iniziale che permetta subito di catturare l’attenzione del lettore allora avrai fatto praticamente metà del lavoro. Evita tuttavia frasi fatte e comuni del tipo Perché questo lavoro? oppure Questo non è il solito lavoro su… ma cerca di presentare invece un concetto o un’informazione che possa interessare il tuo lettore.
Ad esempio un’intro che inizi con una statistica su un determinato argomento oppure su una frase che anticipa vagamente le conclusioni del lavoro potrà essere particolarmente apprezzata. Ancora una volta, tuttavia, potrai comprendere come sia necessario avere ben chiaro tutto il proprio lavoro in modo da scrivere un’introduzione di questo tipo.
Ecco perché, contrariamente a quanto si possa pensare quando non si è pratici del settore, l’introduzione tesi va scritta a lavoro completato.
Non è sempre facile trovare una prima frase di effetto per la tua introduzione e, naturalmente, non è neanche obbligatorio. Sicuramente ti permetterà di rendere il tuo lavoro più accattivante agli occhi dei lettori ma non deve neanche risultare una sterile forzatura.
A differenza di molti altri aspetti legati alla correzione della tesi, che possono essere risolti chiedendo aiuto ad amici, se vuoi iniziare la tua tesi di laurea con una frase di particolare impatto dovresti rivolgerti a professionisti del settore, come noi, che offriamo non solo servizi di correzione bozze, controllo refusi e revisioni stilistiche ma anche consigli per affrontare al meglio parti specifiche come l’introduzione tesi o la conclusione.
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2 Comments
Buongiorno. Devo scrivere una tesina, sto per laurearmi, lavoro e ho poco tempo. È su Svevo, gli inetti visti dalle loro donne
Buongiorno, mi scriva pure i dettagli all’email visanium@gmail.com grazie mille