Introduzione tesi e bibliografia: quanto contano in una tesi di laurea

La tesi di laurea non è solo il contenuto. È anche il titolo,  l’introduzione tesi e pure la bibliografia.

Quello dell’elaborazione di una tesi di laurea rappresenta, per ogni studente medio, un momento di difficoltà.

Egli, spesso, non ha una grande esperienza in materia di ricerca, oppure non ha avuto modo di farsela. Cominciano quindi gli sforzi per realizzarne una, purtroppo sovente condotti senza una strategia specifica.

In genere, l’introduzione tesi viene vista come una sorta di piccolo sommario e la bibliografia come una pura e semplice accumulazione di titoli su un dato tema. In verità non è assolutamente così.

Vediamo qui di seguito alcune indicazioni da seguire da vicino, onde evitare gli errori più comuni.

Errore n. 1: l’introduzione tesi non viene letta

Alcuni studenti sbagliano nel ritenere che l’introduzione tesi non sia importante perché – è una loro convinzione – neppure viene letta. Lo ribadiamo, non è così.  Non a caso, Tesidilaurea.net riceve di continuo richieste di studenti che si sentono completamente smarriti e affermano che, sull’argomento su cui dovrebbero predisporre una introduzione tesi non riescono a trovare nulla di interessante. Qui, come in molti altri campi, la questione principale è il mestiere, la disponibilità di una professionalità tale da consentire agli studenti di non perdersi in un bicchiere d’acqua. Per questa ragione, Tesidilaurea.net fornisce un servizio molto completo e personalizzato di ricerca bibliografica, che segue le fasi principali dello sviluppo di una ricerca.

Bibliografia: differenza tra cosa si pensa sia e cosa è realmente 

Egualmente importante, oltre all’introduzione tesi, è anche la bibliografia.

E’ sicuramente possibile utilizzare la Rete per mettere insieme una bibliografia molto ampia, con titoli anche in lingua straniera, riferita ovviamente a opere cartacee. Internet, da questo punto di vista, è una miniera d’oro, ma non bisogna mai dimenticare che le conoscenze che sono reperibili in Rete si sviluppano orizzontalmente, non verticalmente. Il rischio che molti studenti corrono è dunque quello di perdersi nel mare magnum di titoli di cui NON riescono a valutare correttamente l’importanza.

Le varie opere a stampa, per contro, hanno tutte un loro valore assoluto e uno relativo. Il primo riguarda il valore oggettivo di un libro rispetto agli altri. Per fare un esempio concreto, la celebre Storia della Guerra Civile americana scritta da Raimondo Luraghi (Einaudi, Torino, 1966) è di gran lunga più importante e completa di qualunque altra opera scritta in lingua italiana, prima e dopo quella data, su quello stesso tema. Se dovesse fare una ricerca su quell’argomento,  dunque, uno studente farà bene a partire da essa, a visionarne l’enorme bibliografia finale e cercare di valutare quali testi siano di maggiore rilievo ai suoi fini. Si tratterà unicamente di fonti a stampa, visto che la prima edizione di tale monumentale opera risale al 1966. Tuttavia, nei successivi cinquant’anni molte altre opere sono uscite sul tema, anche se poche in lingua italiana, per cui ulteriori approfondimenti potranno essere fatti ricercando pure fonti in lingua inglese, che sono assai facili da reperire su Internet.

Errore n. 2: la bibliografia è un mero elenco di testi

Se dovremo redigere una tesina di 20 pagine, non servirà una grande bibliografia, così come non servirà una lunga introduzione tesi. Tuttavia, se ci toccherà preparare una tesi magistrale, dovremo certamente predisporre una bibliografia ricca di decine e decine (se non centinaia) di titoli.

Nel fare ricerca bibliografica, lo studente deve porre attenzione ad ogni singolo testo e deve stare attento anche a selezionarlo, in modo da verificare che tale testo sia congruente a quanto lo studente stesso ha in mente di scrivere.

Le fonti generalistiche, infatti, sono utili solo per una prima fase della ricerca bibliografica, quella in  cui ci si deve fare un’idea sul tema oggetto della nostra indagine. Superata quella fase, la ricerca deve essere necessariamente approfondita e specificata, perché un tema deve essere sviscerato da vari punti di vista, onde sottrarsi al rischio di risultare superficiali e generici. Quindi, la bibliografia, esattamente come l’introduzione tesi, è un plus della tesi, qualcosa che l’arricchisce.

Errore n. 3: l’introduzione tesi e la bibliografica non richiedono un lavoro approfondito

Da decenni, conduciamo ricerche bibliografiche e documentarie a vari livelli, a cominciare da quello professionale, dal momento che essa opera per conto di numerosi studi legali, notarili, di commercialisti, etc., come pure per varie società. Il compito di questo team consiste del soddisfare le richieste che vengono formulate dai committenti nei settori più diversi, il che ci ha consentito di sviluppare un’esperienza notevolissima, che ovviamente è ancora maggiore per quanto concerne le ricerche bibliografiche per gli studenti.

Individuazione dei titoli esistenti sul tema ricercato, definizione dei medesimi in base al livello d’interesse che presentano, individuazione delle sedi in cui questi testi possono essere reperiti, reperimento e acquisizione dei medesimi. Ancora, introduzione tesi a regola d’arte, che sappiano conquistare da subito i lettori.

Ecco tutto quello che abbiamo da offrirvi!

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