Discorso tesi di laurea? Ecco come fare. Hai scritto la tesi, il professore l’ha approvata e ti rimane solo da discuterla in sede di laurea. È normale sentirsi presi dal timore di fare brutta figura, per questo occorre prepararsi in anticipo, predisponendo una sorta di vero e proprio discorso da esporre dinnanzi alla commissione di laurea.
Come iniziare il discorso della tesi di laurea?
Innanzitutto, lo studente dovrebbe prepararsi per il giorno della discussione della tesi progettando ogni minimo dettaglio: compresa la presentazione PowerPoint della tesi.
Iniziare il discorso della tesi di laurea è indubbiamente lo scoglio più arduo da affrontare, dato che, una volta “rotto il ghiaccio”, il resto del discorso dovrebbe essere naturalmente in discesa.
L’incipit ha il ruolo fondamentale di catturare l’attenzione degli ascoltatori e suscitare curiosità, quindi non dovrebbe mai essere troppo prolisso e dovrebbe sintetizzare l’intero discorso che si intende sviluppare.
Può apparire difficile riassumere in poche parole l’intero elaborato che ha richiesto mesi di applicazione e studio, ma rivolgendosi alle persone giuste si possono ottenere preziosi consigli.
In particolare, esistono cinque suggerimenti che qualsiasi studente dovrebbe prendere in considerazione per riuscire al meglio.
1. Essere preparato
Il discorso della tesi di laurea, analogamente a un testo scritto, dovrebbe sempre seguire un filo logico ed essere organizzato al meglio, magari mediante uno schema.
Frecce, riquadri, sottolineature e concetti principali dovrebbero rappresentare i nessi logici che il laureando deve seguire durante la discussione della tesi: trascriverli su un foglio può aiutare a memorizzarli per il giorno della discussione.
2. Presentarsi al pubblico
Esattamente come durante una conferenza o un evento culturale, iniziare il discorso tesi presentandosi al pubblico rappresenta una scelta opportuna per creare un sentimento positivo con gli ascoltatori.
Nel caso del giorno della laurea, i professori seduti al tavolo sono probabilmente stanchi di avere ascoltato tutto il giorno le discussioni precedenti ed è possibile non abbiano particolare attenzione verso quelle successive.
Se ci si presenta in maniera brillante, si può ottenere una sorta di “effetto sveglia” che sintonizza gli uditori sulla giusta lunghezza d’onda per apprezzare il tema della tesi.
In tal modo, si instaura un circolo virtuoso in cui anche lo studente trae una maggiore motivazione nell’esprimersi al meglio, osservando una certa vivacità di ascolto nel suo pubblico e non apatia o rassegnazione dettate dall’inevitabile stanchezza.
3. Coinvolgere il relatore
Il relatore della tesi è il professore che ha seguito passo passo la stesura dell’elaborato e ha partecipato a ogni suo dettaglio, correggendo eventuali errori.
Per questo motivo, riconoscere pubblicamente il valore del lavoro del relatore rappresenta un atto di gratitudine doveroso, al termine di un lungo e faticoso percorso.
Ma esiste un’altra buona ragione per coinvolgere il relatore durante la discussione della tesi: fare bella figura!
Se la commissione di laurea recepisce il messaggio che gli argomenti di cui si discute sono a loro volta frutto di una discussione antecedente con un professionista (il professore), tutto assume un significato più autorevole.
L’idea di avere sostenuto un confronto fa apparire il laureando come una persona matura e responsabile, aperta al dialogo e pronta a mettersi in discussione pur di approfondire l’argomento di studio.
4. Non leggere le slide
Le slide di PowerPoint rappresentano indubbiamente un punto di riferimento indispensabile per lo studente che, eventualmente distratto dall’emozione del momento, potrebbe perdere il filo del discorso ed entrare in un imbarazzante stato di mutismo.
Niente paura! A oggi qualsiasi tesi viene elaborata in PowerPoint e proiettata su uno schermo, allo scopo di aiutare sia chi ascolta sia chi parla.
Non bisogna però scivolare nell’errore di leggere passivamente parola per parola le diapositive, dato che si risulterebbe poco capaci di sostenere un discorso e di seguire un percorso mentale autonomo.
Le slide sono indispensabili per non perdere di vista il percorso logico e lineare della discussione, che ha il non facile compito di sintetizzare in poco tempo un lavoro spesso molto significativo, della durata di settimane o mesi.
Esse non devono però “fare da gobbo”, in quanto lo studente intento semplicemente a dare voce al PowerPoint non trasmette un’idea di ragionamento ma di incapacità e passività.
5. Breve è meglio
Può sembrare un paradosso, ma un eccesso di parole non è sempre collegato a un’altrettanto vasta competenza rispetto a un argomento.
Spesso, al contrario, chi parla troppo viene giudicato come prolisso, eccessivo e anche, perché no, logorroico, tutte caratteristiche assolutamente svantaggiose se si desidera fare una buona impressione durante il discorso di laurea.
Essere brevi e concisi, oltre a non affaticare inutilmente l’ascoltatore, infonde un senso di padronanza della materia, che fa risaltare il lavoro dello studente e la sua capacità di presentarlo.
Discorso tesi di laurea? Ecco come fare: conclusioni
Concludendo, organizzare un discorso tesi di laurea non è un compito da trascurare in quanto può presentare diverse insidie e quindi viene consigliato allo studente di non lasciarlo come ultima fase, quando ormai rimane poco tempo prima della discussione.
Si tratta invece di un aspetto da sviluppare e progettare strada facendo, durante tutta la stesura dell’elaborato, fissando i concetti fondamentali e collegandoli in maniera logica e razionale.
Se ci si trova disorientati di fronte a tale sforzo di sintesi, ci si può rivolgere a un esperto, capace di orientare il laureando in questo non semplice obiettivo.
Tenendo a mente i cinque suggerimenti, inoltre, lo studente può seguire una linea guida mentale che evita di perdere il filo del discorso e corregge eventuali “tentazioni” di andare fuori tema o dilungarsi in particolari non essenziali.
Mantenere il sangue freddo, infine, è un consiglio banale ma da non dare troppo per scontato, in quanto la lucidità è il migliore alleato in momenti come questi.
Come iniziare correttamente il discorso di laurea? Ecco alcuni consigli ed esempi.
Anzitutto, il discorso introduttivo dev’essere un corretto sunto della tesi, senza prendere in considerazione tutto ovviamente. Ad esempio, puoi evitare di citare i risultati – che andranno alla fine – ma puoi far capire che la tesi è stata un successo o, ad esempio, cosa è ”andato storto” fin da subito, e perché.
Come articolare il corpo del tuo discorso
In generale, nel discorso di tesi di laurea devi affrontare tutti i punti salienti del tuo argomento. Ad esempio, se si tratta di una tesi sperimentale, dovrai portare la premessa, il tipo di esperimenti eseguiti, i risultati preliminari, l’analisi dei risultati e così via.
In ogni caso, però, il discorso non deve nemmeno essere un elenco di cose fatte. Per intrattenere la commissione e dimostrare di aver compreso a fondo il tema trattato. Puoi saltare tutti gli argomenti ”monotoni” o che comunque sono prettamente compilativi ma che non aggiungono credibilità, interesse o valore ai tuoi risultati.
Ovviamente puoi aiutarti con delle slide proiettate per presentare grafici e valori numerici, in modo da non doverli aggiungere all’interno del tuo discorso.
Coinvolgere il relatore, il correlatore o un professore è sempre un’idea buona, qualora sia coerente e importante farlo. Ad esempio, potresti dire: ”Io e il professor [cognome] abbiamo osservato che…/abbiamo notato…/abbiamo deciso di…”.
Presenta sempre il tuo discorso a qualcuno di fidato che sia in grado di ascoltarti e di capire, almeno in parte, il tema della tua laurea, e di farti notare se sei noioso o troppo spedito, per esempio.
Concludere il discorso di tesi: come farlo correttamente?
Premesso che ogni discorso è un caso a sé stante, la conclusione dell’esposizione della tua tesi deve prevedere dei ringraziamenti, sia al relatore (il docente che ti ha seguito nella realizzazione dell’elaborato di laurea), sia correlatore, sia a chi ti ha sostenuto, aiutato e guidato durante il percorso accademico. Si tratta di pochi secondi, ma che ti rendono decisamente interessante da un punto di vista umano, ed è un fattore che conta molto nel fare una buona impressione sui docenti che hai di fronte.
Gli errori da non commettere mai
Ci sono alcuni errori che dovresti evitare durante l’esposizione della tua tesi di laurea: abbiamo riportato qua i più diffusi e problematici.
Come abbiamo accennato all’inizio, non devi mai e poi mai imparare a memoria il tuo discorso come una poesia o una filastrocca: è pericoloso, si percepisce subito e non ti farà metterà in buona luce dinnanzi ai professori.
Non solo, però: anche leggere dagli appunti non è consentito.
Un altro errore molto comune è pronunciare parole straniere in maniera scorretta. Di per sé è un errore che può capitare e non è grave, ma se si tratta di un discorso preparato e, per giunta, della tua tesi – e quindi di un argomento che teoricamente dovresti conoscere molto bene – assicurati di saper pronunciare correttamente i termini anglofoni o in qualsiasi altra lingua essi siano.
Altro errore comune: guardare in basso, in alto, ovunque tranne che la commissione. Saper tenere lo sguardo è segno di professionalità e di sicurezza. Certo, non è facile, ma esistono parecchi trucchi: ad esempio, guardare le persone dritti in fronte oppure spostare di frequente lo sguardo, senza perdersi su un soggetto o, peggio, sul vuoto e sulla parete.
Un altro errore da evitare è quello di realizzare un discorso troppo lungo e noioso: mai superare il tempo che la commissione ti ha messo a disposizione.
Generalmente, il tempo di esposizione del discorso si aggira intorno ai 5-10-15 minuti, a seconda dell’ateneo e della tipologia di tesi di laurea. Se pensi che un discorso lungo sia sinonimo di qualità, ti sbagli: i professori apprezzano sempre la capacità di sintesi, che è indice di professionalità e di destrezza del tema trattato.
Sei ancora in dubbio? Contattaci!
Se hai ancora dubbi, paure o perplessità che ti offuscano la mente e che riguardano il discorso perfetto per la tua tesi di laurea, stai tranquillo: è assolutamente normale sentirsi così a pochi mesi dalla fine di questo percorso.
Se senti di aver bisogno di un aiuto concreto e non sai a chi rivolgerti, siamo qui per te: contattaci!
Siamo un gruppo di esperti e professionisti che, da anni, si impegna ad aiutare studenti disorientati o in difficoltà nella preparazione di esami, tesi di laurea e quant’altro. Perciò non esitare, scrivici e ti accompagneremo in maniera professionale al momento della conclusione dei tuoi studi.